Nettuno contro

 

"Siate sempre capaci di sentire nel profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque, in qualsiasi parte del mondo. E’ la qualità più bella di un rivoluzionario”

Ernesto Guevara

 

 

di Iaia VantaggiatoIl Manifesto

 

Un gioco, la noia, l’abuso di alcol e droga o l’odio per il più debole chiunque esso sia, immigrato a no?. Oppure come sostiene la comunità di S. Egidio un atto di razzismo xenofobo punto e basta?

Chissà, magari saranno state tutte queste  "ragioni" messe insieme a spingere tre ragazzi di età compresa tra i 16 e i 29 anni a dar fuoco, sabato scorso, a un uomo di origini indiane che dormiva alla stazione di Nettuno.

"Stavamo a cercà un’emozione forte, qualcuno che dorme per strada. Volevamo fà un gesto eclatante», ha dichiarato il più giovane degli aggressori. «Avevamo bevuto tanto e c’eravamo fatti le canne. Era tardi e stavamo ancora girando in macchina. Cercavamo un barbone, non doveva essere per forza uno straniero. Se era romeno o negro non ci fregava niente. Siamo passati dalla stazione e abbiamo visto uno sulla panchina». «Cominciava a starci poca gente in giro – ha raccontato il 16enne – ma noi stavamo ancora su belli carichi. Eravamo proprio svegli e non ci andava di andare a dormire. Stavamo in macchina nella zona del centro e ci è venuta l’idea di passare davanti alla stazione. Così, tanto per vedere se c’era qualcuno, se si poteva fare qualcosa». «Siamo andati a fare benzina a un self service, è lì che ci abbiamo pensato – hanno raccontato ai carabinieri i tre aggressori – Abbiamo riempito una bottiglia di benzina e siamo tornati alla stazione. Lui stava su una panchina al binario uno. Ma doveva essere solo uno scherzo». «L’abbiamo tirato giù da dove dormiva – hanno spiegato – Lui ha reagito. Ci siamo beccati qualche spintone e lui s’è preso un paio di cazzotti. Gli abbiamo spruzzato addosso la benzina e gli abbiamo dato fuoco con un accendino. Eravamo pronti a spegnerlo subito. Ma lui è scappato. Si spegneva le fiamme con le mani. E allora siamo scappati pure noi: non sapevamo che fare». I tre aggressori sono stati incarcerati, a Casal del Marmo il minerenne, a Velletri gli altri due.

 

E se il ministro Maroni esclude la "matrice razzista della vicenda" che, secondo il titolare del Viminale, sarebbe stata provocata esclusivamente dall’abuso di alcol e droga, il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, individua nel caso di Nettuno un legame con gli ultimi episodi di violenza verificatisi a Roma e nel suo hinterland, una radice comune: "il disprezzo e l’indifferenza nei confronti dell’altro, del più debole, della minoranza, di colui che si vede come un problema». Al di là dello sfondo politico o ideologico.

Una ferma condanna alla «cultura dello sballo» arriva dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che peraltro afferma: "Non si può considerare l’assunzione di droghe e alcol come una attenuante» nel giudicare i reati. E sulla vicenda di Nettuno è intervenuto ieri anche il capo dello Stato Napolitano: «Siamo dinanzi a episodi raccapriccianti che vanno ormai considerati non come fatti isolati ma come sintomi allarmanti di tendenze diffuse che sono purtroppo venute crescendo. Rivolgo perciò un forte appello a quanti hanno responsabilità istituzionali, culturali, educative perchè si impegnino fino in fondo per fermare qualsiasi manifestazione e rischio di xenofobia, di razzismo, di violenza».

Restano intanto stazionarie le condizioni di Navtej Singh Sidho, il trentacinquenne indiano aggredito e dato alle fiamme mentre dormiva fuori dalla stazione di Nettuno. L’uomo che ha ustioni per il 40 per cento del corpo, delle quali il 30 per cento di terzo grado, si trova ancora in rianimazione e nonostante sia stato considerato fuori pericolo, la sua prognosi rimane riservata.

 

 

Sempre in tema migranti, sono decisamente inqualificabili le parole dal ministro Maroni: «Non esiste un’emergenza sicurezza. C’è solo un’emergenza immigrazione clandestina. Per contrastare l’immigrazione clandestina e tutto il male che porta non bisogna essere buonisti ma cattivi, bisogna essere determinati ad affermare il rigore della legge».

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4 risposte a Nettuno contro

  1. Chiara ha detto:

    Non nego che ci stiano invadendo,ma senti da che pulpito.m\’hanno detto che sono proprio dei marocchini e degli albanesi quelli che hanno preso la benzina ecc ecc,si,si!Non esiste un\’emergenza sicurezza,esiste un disastro sicurezza…si salvi chi può.

  2. Silvia ha detto:

    il mio commento è uno solo: CHE SCHIFO!e mi viene da pensare all\’educazione che hanno ricevuto quei ragazzi, alle granminchiate(bip bip bip mi censuro da sola) che sentono dire a casa. perchè non è possibile che gli sia venuta in mente una cosa così dal nulla, o, meglio, non può solo essergli venuta in mente dal nulla ma dev\’esserci stato un sostrato di qualche genere, causato da genitori scogli-insegnanti inutili e poco incisivi-tv "falsa e cortese" e allarmista.alle prossime elezioni io voto il partito degli immigrati! (tanto di meglio non ci sarà cmq niente…glab!)

  3. Chiara ha detto:

    No,Warra,lascia perdere che scatta la guerra civile!Già così quasi quasi ci dominano.Sembro razzista,ma in realtà no,ma vedete se fila e fonde: se io devo andare in un altro Paese,come mi diceva vips, mi chiedono i documenti,mi fanno sdraiare per terra,mi fanno baciare il suolo su cui mi trovo (variazione mia,ma poco ci manca),mi controllano quasi fin nelle mutande,poi si vedrà.Da noi sbarcano allegramente PRETENDENDO accoglienza,strutture,quindi mantenimento,benevolenza,rispetto della loro cultura.Ammiro chi viene a studiare,lavorare onestamente e si fa un mazzo quadrato.Alle prossime elezioni farò come quello/a(presumibilmente) che ha votato Rocco! ahahahah

  4. Michele ha detto:

    Voto assolutamente Silvia.Non riconosco il termine clandestino, che è un\’autentica aberrazione linguistica ed è paradossale che mentre si pretende la libera circolazione delle merci (schiantando le economie dei paesi poveri) si prevedano limitazioni per le persone. Il fenomeno della migrazione selvaggia non è altro che un rendiconto alle nefandezze, atrocità e crimini che ha sempre compiuto la "civilizzata" europa per sottomettere ed affamare i 3/4 dell\’umanità e mantenere un superfluo ed elevato livello di tenore consumistico.Tommaso Moro diceva: "Sarebbe così facile soddisfare le necessità della vita di tutti, se questa cosa sacra chiamata denaro, che si suppone inventata per provvedervi, non fosse l\’unica cosa che davvero lo impedisce".

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